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COME NASCE FILMDOC
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SPAZIO CRITICO
IN COLLABORAZIONE COL GRUPPO LIGURE CRITICI CINEMATOGRAFICI
"Take Shelter", di Jeff Nichols
I LaForche sembrano una normalissima famiglia della provincia americana (siamo in Ohio) impegnata come milioni di altre a inventarsi una vita accettabile nel pieno dell'imperversare della crisi economica che sta attanagliando il mondo.
(di Furio Fossati)
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Sezione: Registi
Giuliano Montaldo, maestro discreto
di Giona A. Nazzaro.
Da oltre mezzo secolo il regista genovese realizza film onesti, fortemente etici, attenti al ventre oscuro del paese.
Per avere un’idea attendibile di tutto ciò che purtroppo il cinema italiano non è più, basterebbe scorrere la filmografia di Giuliano Montaldo, cineasta il cui nome non compare quasi mai nelle liste del cuore della cinefilia, militante e non.
30 anni da regista
di Antonella Pina
Enrico Oldoini ha esordito con “Cuori nella tormenta” nel 1984. Da allora ha fatto la storia della commedia italiana a cavallo del millennio.
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L’uomo di Kiev
di Riccardo Ferrari e Paolo Marocco.
Incontro con Aleksandr Balagura, il regista ucraino che vive da anni nel centro storico genovese.
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Capire i comici
di Renato Venturelli.
Paolo Costella ha cominciato come sceneggiatore con Marco Ferreri, ma ha poi scoperto il piacere di lavorare nella commedia. Dirigendo Salemme, Boldi, Finocchiaro e Littizzetto, Aldo Giovanni & Giacomo…
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Bisognerebbe essere dei pazzi
di Giovanni Robbiano.
Sceneggiatore, regista, insegnante, Giovanni Robbiano ha creduto in una “scuola” genovese di cinema.
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Clip, si gira!
di R.V.
Lorenzo Vignolo è uno dei più affermati registi di video musicali, ma da qualche anno è passato anche al cinema, dirigendo commedie.
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Racconto crudele di un agitatore: l’anomalia Miike Takashi
“Non c’è niente da fare. Sono i film che scelgono lo spettatore, io non pongo nessuna condizione. Il messaggio è il film in se stesso.”
(Miike Takashi)
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“Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno” di Christopher Nolan sarà una conferma dei limiti del suo cinema?
Christopher Nolan è esattamente il tipo di regista che a un certo tipo di critica mancava, diciamo l’altro versante del misticismo settario di cui beneficia Nicholas Winding Refn: il feticcio dell’autore con la maiuscola ben calato nei meandri dell’industria. Il regista in grado di sfornare esattamente il tipo di cinema desiderato dai multiplex che nel farlo, però, si ammanta dell’aura della cultura, ossia di una presunta differenza (cosa che a Michael Bay
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