Sale centenarie


a cura di Stefano Petrella.
Nell’epoca di Multiplex e digitale vivono ancora in Liguria cinema inaugurati 100 anni fa.

Un secolo fa, nel 1913, il cinema non era ancora maggiorenne e solo da pochi anni aveva cominciato a trasformarsi da fenomeno da fiera ad attività svolta regolarmente in sale specifiche. Ma in Liguria esistevano già oltre cento sale che proiettavano film, e di sicuro oltre settanta erano presenti tra Genova e le delegazioni, che all’epoca erano ancora comuni autonomi: una cifra incredibile se paragonata con quella odierna.
Si andava dall’Intemelio di Ventimiglia all’Impavidi di Sarzana, passando attraverso l’Ideale di Alassio, il Radium di Albisola, l’Eden di Busalla, l’Alessandro Volta di Loano, il Moderno di Varazze o l’Edison di La Spezia… Ma la cosa più sorprendente è scoprire che svariate sale attive cent’anni fa sono ancora aperte oggi, e che alcune compiono proprio in questi mesi il loro secolo di vita.
Il caso più noto a Genova è quello del City di vico Carmagnola, aperto come Carlo Felice il 4 ottobre 1913 e poi diventato lo Smeraldo: nel 1942 dovette chiudere perché la zona era stata bombardata e si trovava in mezzo alle macerie, ma venne poi riaperto nel 1946 da Gadolla come Smeraldo, fece prime visioni anche importanti, prosecuzioni e quindi si specializzò il decamerotici e film di exploitation prima di diventare vera e propria sala a luci rosse. Chiuso nell’ottobre 2004, è stato poi ristrutturato e riaperto pochi mesi dopo come City, cioè l’attuale locale d’essai.
Ma il nome del primo gestore dell’ex-Carlo Felice, Luigi Malagò, è curiosamente quello di uno degli impresari non solo più attivi dell’epoca, ma anche più presente nella mappa attuale delle sale genovesi. Era infatti lui a gestire in quegli anni l’Alhambra di corso Buenos Ayres, diventato poi cinema Pittaluga nel nome del grande produttore genovese, e trasformato infine nell’Odeon di oggi: una delle sale più antiche di Genova, di certo con oltre un secolo di vita alle spalle, anche se variamente trasformato attraverso i decenni.
E a Malagò si deve anche l’apertura di un’altra sala storica di oggi: il Garibaldi di vico Boccanegra, inaugurato alla presenza del sindaco Giacomo Grasso, diventato poi sala Germi e attualmente ridimensionato come auditorium dei Musei di Strada Nuova, non più vero e proprio cinema, ma ancora funzionante, qualche volta utilizzato in questi anni anche per proiezioni “storiche” della Cineteca D.W.Griffith. Senza contare la sala forse più prestigiosa del circuito di Malagò: il Vernazza di Piccapietra, che però non esiste più.
Tra le sale centenarie di Genova spicca ovviamente il Sivori, che come tutti sanno è la sala in cui si svolse la prima proiezione genovese dei filmati dei fratelli Lumière, nel lontano maggio 1896, pochi mesi dopo la prima parigina di boulevard des Capucines. Il Sivori aveva all’epoca un’intensa attività musicale e teatrale, si trasformò poi in una sala cinematografica, prese il nome di cinema Reale, poi di Palazzo, ospitò nell’immediato dopoguerra alcune delle prime proiezioni “storiche” del Film Club ed infine è stato completamente ristrutturato alcuni anni fa dalla Provincia, che ha giustamente scelto di non spezzare questo primato storico genovese (sono ben poche in tutto il mondo le sale che hanno ospitato la prima proiezione di una città!).
I documenti d’epoca ci dicono però che era stato inaugurato in pompa magna nel dicembre 1912, e cioè 101 anni fa, anche l’Eldorado di Sampierdarena, che all’epoca si chiamava cinema Dante, era decorato da uno dei maggiori specialisti (Mascialino) e in cima alla galleria aveva anche una targa con versi del Purgatorio di Dante. All’epoca era un vero e proprio salotto per l’ambiziosa Sampierdarena, poi si chiamò anche Odeon, e da molto tempo è diventato una sala a luci rosse senza più la lussuosa decorazione degli anni del liberty, però è ancora aperto. Come aperto è ovviamente anche il teatro Modena, che ha proseguito per tutto il ‘900 ad alternare spettacoli teatrali a proiezioni cinematografiche.
E ci sono ancora i vari Verdi ed ex-Verdi del Ponente: quello di Sestri Ponente che fa ancora regolare programmazione cinematografica, l’odierno Govi di Bolzaneto che ha appena compiuto cent’anni esatti (venne inaugurato il 22 novembre 1913) e il Massimo del Campasso, sala popolare da 1.700 posti, che è stata poi discoteca (il Sergeant Pepper) ed è attualmente chiusa ma si spera rimanga locale di spettacolo. Tra le sale sopravvissute bisogna infine citare anche il Gioiello di via Balbi, che era già presente nel 1909 come Eden, è diventato Principe nel 1913, poi Astra ed ora sopravvive in forma ridotta come sala a luci rosse, senza più l’accesso diretto da via Balbi: ma in qualche maniera è ancora lì.
E nella regione? Ad essere sopravvissuti sono per lo più teatri storici che un secolo fa proiettavano “le” films: dagli Impavidi di Sarzana al Sociale di Camogli, dal Comunale di Ventimiglia al Camillo Sivori di Finale Marina al Rambaldi di Pieve di Teco, trasformato oggi in auditorium. Ma ci sono ancor oggi anche il Centrale di Imperia, il Campese di Campoligure, l’Ambra (ex-Odeon, Moderno e Marconi) di Albenga, mentre del Sanremese di Sanremo è rimasto il nome ma non c’è più il locale dell’epoca. Un caso a sé è dato dal Radium di Isoverde, che si sta cercando proprio in questo periodo di riaprire: un caso eccezionale di sala centenaria in una piccola località, speriamo che l’operazione riapertura abbia successo.
Infine, due casi a sé. Uno è quello del Diana di La Spezia, sala molto antica che oggi è locale a luci rosse. E l’altro è quello del Mignon di Chiavari, che un tempo si chiamava Centrale e di certo esisteva già nel 1917: se non è già nel novero delle sale centenarie, di certo sta comunque per esserlo. Del resto, la ricostruzione della storia dell’esercizio cinematografico in Liguria è un’operazione intrapresa da poco, anche se in altre nazioni e regioni italiane questo tipo di ricerca è già consolidato: si tratta di una microstoria che non fa parte soltanto del passato e della nostra cultura, ma permette anche di approfondire la conoscenza attuale di molti edifici, strade e località.

Postato in Archivi, Numero 100.

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