FAR EAST FILM FESTIVAL 2024 – “Smugglers” di Ryoo Seung-wan

di Renato Venturelli.

L’originalità dell’ultimo film di Ryoo Seung-wan irrompe già a partire dal soggetto. Ambientato in una piccola località della costa, nel pieno degli anni ’70, “Smugglers” è infatti incentrato su un gruppo di pescatrici subacquee, donne capaci di restare a lungo immerse sott’acqua per riemergere poi con il loro carico di frutti di mare raccolti nei fondali. Solo che da qualche tempo la pesca non è più quella di una volta, il mare è ormai inquinato da una fabbrica della zona, la crisi dei pescherecci incombe. E allora le ragazze finiscono per accettare di lavorare per i contrabbandieri: continueranno a immergersi in mare, ma anziché tornare su con frutti di mare e crostacei, tireranno a bordo le casse piene di merci lasciate sul fondo dai trafficanti delle navi prima di arrivare alla dogana.

L’epopea delle pescatrici subacquee parte bene e si sviluppa poi in un continuo spirito avventuroso. D’improvviso diventano tutti ricchissimi, i dubbi etici si disperdono, ma prima o poi la guardia costiera irrompe nel bel mezzo di un’impresa, un paio di uomini ci lasciano la pelle, la protagonista finisce in prigione, l’amica scompare e si attira così i sospetti di tutti. Finché qualche tempo dopo la supposta traditrice torna spudoratamente a farsi viva insieme al maggior contrabbandiere della zona (con un passato in Vietnam al servizio degli americani, “per ammazzare i comunisti”) e il film procede a ritmi spavaldi fra azione, melò, inganni, tradimenti, corruzione generale.

Uno spunto molto femminista, dove alla fine le donne si coalizzano per eliminare tutti gli uomini del giro, in un definitivo trionfo dell’astuzia e dell’ingegno di chi è costretto a vivere ai margini. Ma tutto senza l’oppressione e gli schematismi dell’ideologia, in un puro trionfo dell’impresa avventurosa, del continuo rivolgimento delle cose, del gioco gioioso e paradossale delle manipolazioni. Un film pieno di colori, di musica, di alti e bassi, di svolte narrative, di astuzie, sempre però guardando all’iconografia degli anni ’70 in cui è immersa la vicenda: trascinante non solo per le scene d’azione, anche se è ovviamente memorabile il combattimento subacqueo del finale. Trionfatore al box-office dell’estate coreana 2023.

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