Top 15 di Febbre Gialla: i migliori noir & thriller del 2014

gone girlHa preso il via con Gone Girl “Febbre Gialla 2015”, la rassegna del Club Amici del Cinema che ogni anno aggiorna sui migliori gialli, thriller, noir, spy e crime stories della stagione. Ma quali sono per Filmdoc i migliori titoli usciti nelle sale italiane durante l’ultima annata? Ecco la nostra Top 15:

L’AMORE BUGIARDO – GONE GIRL

(Usa, 2014) di David Fincher, con Ben Affleck, Rosamund Pike  –  Una dark lady da antologia, un thriller sulle ferocie del matrimonio e i misteri della mente umana, il ritratto di una società da Grande Fratello in cui ciascuno pensa se stesso nel modo in cui lo vedono gli altri… David Fincher costruisce un film follemente artificioso, stratificato, ricco di doppi fondi: ma soprattutto trascinante nella tensione delle sue immagini. Da uno degli ultimi cultori della Grande Forma del cinema hollywoodiano.

AMERICAN HUSTLE

american-hustle-medium(Usa, 2013) di David O.Russell, con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper –  Agente Fbi costringe una coppia di truffatori a incastrare politici e mafiosi dell’America anni ’70, rimanendo intrappolato nel castello di menzogne. L’episodio è incredibilmente autentico, il film lo trasforma in un trip grottesco che fa a pezzi ogni illusione americana. Grandissima direzione d’attori, da Amy Adams a Christian Bale, da Bradley Cooper a Jennifer Lawrence: compreso De Niro, che compare pochi minuti ma domina la scena.  ****

C’ERA UNA VOLTA A NEW YORK

(Usa, 2013) di James Gray, con Marion Cotillard, Joaquin Phoenix – Ragazza polacca arriva nella New York anni ’20, viene subito reclutata da un avventuriero che cerca di farla prostituire, ma finisce per dar vita a uno strano triangolo da bassifondi. James Gray risale alle radici dei suoi tormentoni familiar-criminali costruendo un melò alla maniera del muto: cupo, opprimente, vitale, e naturalmente incompreso.   ****  

LO SCIACALLO – THE NIGHTCRAWLER

(Usa, 2014) di Dan Gilroy, con Jake Gyllenhaal, Rene Russo  –  Un marginale solitario e ossessivo scopre che le tv pagano bene filmati-shock su incidenti e fatti di sangue: da quel momento si scatena per le strade di notte, filma le scene più cruente, arriva a provocare sparatorie e omicidi per poterli riprendere. Come un B-movie a più strati: thriller sul cinismo dei media, ritratto di un individuo allucinato, immagine di una società alla deriva, specchio di un cinema ossessionato dalla teorizzazione…  *** 1/2

IL CAPITALE UMANO

(Italia, 2014) di Paolo Virzì, con Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi – Virzì passa dalla commedia al noir, raccontandoci l’Italia di oggi attraverso una galleria di ordinaria meschinità. Forse il miglior film italiano della scorsa stagione: ottimi attori, racconto implacabile nonostante qualche giochino temporale, scambi di battute già cult. Con l’ormai celebre: “Avete scommesso sulla rovina di questo paese e avete vinto” accusa lei, “Abbiamo vinto…” ribatte lui.   *** 1/2

LA PREDA PERFETTA

la-preda-perfetta-medium(Usa, 2014) di Frank Scott, con Liam Neeson –  Liam Neeson si consacra come una delle icone action/noir di oggi nella parte di Matt Scudder, il detective creato nel 1976 da Lawrence Block, già al centro di 8 milioni di modi per morire con Jeff Bridges. Bei dialoghi sferzanti da tradizione hardboiled, che Block mediava attraverso Westlake: e poi azione, omicidi brutali, violenze e sensi di colpa, ma soprattutto la faccia nascosta di un’America dolente, solitaria e marginale.   ***

MUD

(Usa, 2012) di Jeff Nichols, con Matthew McConaughey, Reese Whiterspoon  –  Due ragazzini trovano un misterioso fuggiasco su un’isola del Mississippi, rimanendo coinvolti in una cupa storia d’amore, omicidi e vendette. Dal regista di Take Shelter, una storia di formazione alla Mark Twain in cui si mescolano avventura e sentimenti, sparatorie e drammi familiari. E con i corpi appesantiti di attori-simbolo del passato, da Sam Shepard al grande Joe Don Baker come vecchio e feroce patriarca.  ***

DEVIL’S KNOT – FINO A PROVA CONTRARIA

devils-knot-medium(Canada, 2013) di Atom Egoyan, con Colin Firth, Reese Witherspoon  –  Da un fatto reale avvenuto vent’anni fa in una cittadina dell’Arkansas, dove tre bambini furono seviziati e uccisi in un bosco. Sarà anche un Egoyan minore, con scene processuali un po’ qualunque, ma entro un quadro personale, teso ed ambiguo: con Reese Whiterspoon reinventata come pesante casalinga di provincia di mezz’età, e la macchina da presa che si ferma sulla soglia della foresta, davanti al buio della natura, dei personaggi e di un’intera comunità.  ***

 

 

 

PARKER

parker-medium(Usa, 2013) di Taylor Hackford, con Jason Stathan, Jennifer Lopez, Nick Nolte, Patti Lupone  – Taylor Hackford riprende il personaggio di Parker, protagonista dei romanzi neri pubblicati da Westlake sotto lo pseudonimo di Richard Stark, già portato sullo schermo da Boorman e Lee Marvin in Senza un attimo di tregua. Forse non è il regista più adatto per la versione d’azione che ne dà Jason Statham, ma dietro l’action di superficie si vede la struttura narrativa forte e personaggi mai banali: nel solco di un cinema americano medio, un po’ B, costruito alla maniera classica.   ***

LA SPIA

(Usa-Gb, 2014) di Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman, Robin Wright, Willem Defoe   –  Ultima grande interpretazione di Philip Seymour Hoffman, nella parte di uno stagionato travet dello spionaggio tedesco, alle prese con un clandestino ceceno da usare come esca, ma anche con un potere sempre pronto a stritolare i più deboli con le sue ciniche manipolazioni. Un antieroe contraddittorio, sopraffatto dai grandi giochi, a sua volta spietato: dal Le Carré di “A Most Wanted Man” (2008) tradotto in Italia come “Yssa il buono”.   ***

IN ORDINE DI SPARIZIONE

in-ordine-di-sparizione-medium(Norvegia, 2013) di Hans Petter Moland, con Stellan Skarsgard, Bruno Ganz –  Cittadino modello capisce come suo figlio sia stato ucciso dalla malavita e inizia a vendicarsi con feroce determinazione, innescando una lunga catena di omicidi. Neo-noir norvegese sospeso fra toni alti della tragedia e dettagli umoristici, violenze efferate e personaggi eccentrici. Con Bruno Ganz vecchio boss della mafia serba.   ***

ANIME NERE

(Italia, 2014) di Francesco Munzi, con Marco Leonardi –  Tre fratelli calabresi: uno fa il narcotrafficante internazionale, un altro fa il borghese coi soldi sporchi, e il terzo resta al paese come l’agricoltore rifiutando ogni logica criminale. Bel film sulla ‘ndrangheta, sulle sue radici familiari, sul modo in cui il crimine globalizzato scaturisce dalle feroci tradizioni di una cultura rurale: ma soprattutto un film italiano con un’autentica tensione all’interno delle immagini e del racconto.  ***

ONE ON ONE

(Corea del Sud, 2014) di Kim Ki-duk, con Dong Seok-ma   –  Gli assassini di una ragazza vengono sequestrati e torturati da una misteriosa banda di giustizieri: ma cosa si nasconde dietro questa logica perversa di violenza, di frustrazione e di vendetta? Kim Ki-duk mette tutti sotto accusa, se la prende con la società coreana e la sua cultura, con l’essere umano, con la vigliaccheria di accettare comode ingiustizie, fino a mettere sotto accusa anche se stesso. E’ suo cinema post-Arirang: tortuoso e predicatorio, ma anche intenso e personale.   ** 1/2

THE COUNSELOR – IL PROCURATORE

the-councelor-medium(Usa, 2013) di Ridley Scott, con Michael Fassbender, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Brad Pitt  –  Avvocato si getta nel narcobusiness e finisce travolto da un gioco al massacro. Dal Cormack McCarthy di Non è un paese per vecchi, un neonoir a base di personaggi iperbolici,  battutacce ciniche e deflagrazione morale: film sbagliato ma pieno di idee e di attori famosi, con Cameron Diaz lady darkissima.  ** 1/2

IL FUOCO DELLA VENDETTA

(Usa, 2014) di Scott Cooper, con Christian Bale, Woody Harrelson  –  Una storia tutta al maschile ambientata nel profondo della Pennsylvania industriale, ormai ridotta a cupo e desolato gelido inverno: Christian Bale è un operaio che lavora sodo ma non ha futuro, Casey Affley il fratello imprigionato in scorciatoie violente, mentre il regista è un esperto in personaggi maschili alla deriva. Con improvvisi faccia a faccia di tesa violenza. E con un cast strepitoso nei ruoli laterali, dal cattivissimo Woody Harrelson a Willem Defoe, da Sam Shepard a Forest Whitaker.   ** 1/2

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