Tiger Hawks


howard hawksMike Mascarenhas, “il più grande pescatore di tutto l’Oceano Pacifico”, magistralmente interpretato da Edward G. Robinson, è il protagonista di Tiger Shark (Tigri del Pacifico) che Howard Hawks ha girato nel 1932. Un film straordinario per almeno due ragioni: perché è girato dal vivo e mostra, con una nota di realismo alla De Seta, la pesca del tonno nelle acque al largo di San Diego negli anni ’30, e perché, con il pretesto di raccontare la storia d’amore tra il capitano Mascarenhas e la figlia di uno dei suoi marinai morto dilaniato dagli squali, ne racconta una ancora più grande tra lo stesso capitano e Pipes Boley, il suo secondo. Una delle più belle storie di “amicizia virile” raccontate da Hawks. Forse la più bella dopo A Girl in Every Port (Capitan Barbablù), il film muto del 1928 con Victor McLaglen, Robert Armstrong e Louise Brooks.

Tiger Shark e A Girl in Every Port sono stati presentati alla XXV edizione del festival del Cinema Ritrovato di Bologna. “I cinefili preferiscono Howard Hawks” era il titolo della rassegna che comprendeva diciassette film: tutti i muti e i primi sonori oltre a The Big Sleep (Il grande sonno) e al coloratissimo e scoppiettante Gentlemen Prefer Blondes (Gli uomini preferiscono le bionde), proiettato sul grande schermo di Piazza Maggiore. Tra gli altri film presenti citiamo Fazil (L’oasi dell’amore), un melodramma muto del 1928 che racconta una storia modernamente razzista sull’impossibile convivenza della cultura araba con quella occidentale; Twentieth Century (Ventesimo secolo) del ’32: ritratto cinico ed esilarante di Oscar Jaffe, uomo di teatro che non sa vivere se non teatralmente, interpretato da un incontenibile John Barrymore; The Criminal Code (Codice penale) del’ 30, un film feroce sui guasti provocati dal sistema carcerario americano dove il grande Walter Huston è il determinato direttore del carcere mosso da un profondo senso della giustizia. E altro ancora: un’occasione straordinaria per i molti che preferiscono Howard Hawks.

Di questa edizione ricordiamo anche gli omaggi a Maurice Tourneur, a Boris Barnet e Conrad Veidt; la proiezione in Piazza Maggiore de Il conformista, presentato dallo stesso Bertolucci e di Les Enfants du Paradis: il capolavoro poetico di Marcel Carné scritto da Jacques Prevert. Tra i film della sezione “Alla ricerca del colore dei film”: French Cancan di Jean Renoir e Wind Across the Everglades (Il paradiso dei barbari) diretto nel ’58 da Nicholas Ray. Uno dei primi film che affronta il problema della difesa dell’ambiente contro l’ingordigia degli uomini e la frivolezza delle donne – ignare che le piume dei loro cappellini possano causare l’estinzione di molte specie di uccelli – all’interno di un racconto che ha la struttura narrativa di un western classico. E tra gli eventi speciali: la proiezione di The Artist di Michael Hazanavicius, presentato con grande successo al Festival di Cannes e The Look (A Self Portrait Through Others) di Angelina Maccarone, il ritratto che l’attrice inglese Charlotte Rampling dà di se stessa attraverso le sue scelte interpretative e le relazioni con le persone della sua vita. Il film, in anteprima nazionale, è stato presentato da Gian Luca Farinelli, Thierry Frémaux e dalla stessa Rampling.

Con questa edizione il festival ha compiuto 25 anni: lunga vita al Cinema Ritrovato!

(di Antonella Pina)

Postato in Festival, Numero 94.

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