Il ritorno di Bertolucci


bernardo bertolucciE’ stata festa grande il ritorno di Bernando Bertolucci alla Mostra di Pesaro (19-27 giugno). Un ritorno “a casa” particolarmente gradito, molto atteso, perché in questi anni più volte è stato annunciato e mai si è realizzato. Bertolucci è stato negli anni Sessanta un protagonista del Nuovo Cinema, ne ha interpretato la rabbia ed i fermenti più profondi, ha partecipato e sostenuto molte delle battaglie civili e culturali presenti anche alla Mostra di Pesaro di cui si sente con orgoglio, insieme a Lino Micciché e Bruno Torri, un cofondatore.
E quindi non poteva mancare questo ritorno, nell’anno che ha visto un rinnovato interesse intorno alla figura e all’opera di Bertolucci: Palma d’Oro alla carriera a Cannes, Lo Sguardo dei Maestri XIII edizione in Friuli, restauro ed eccezionale uscita in Dvd di Novecento (1976), riproposta in digitale nelle sale de Il conformista (1970). A Pesaro gli è stato dedicato il 25° evento speciale sul cinema italiano, con una grande retrospettiva di oltre venti film, accompagnata dal consueto volume edito da Marsilio – Bernardo Bertolucci. Il cinema e i film a cura di Adriano Aprà. Dal debutto a soli 21 anni con La commare secca (1962) a The dreamers (2003), l’opera di Bertolucci non ha cessato di confrontarsi con la propria epoca sia storica che cinematografica, né tantomeno ha abbandonato l’intento inquisitore di sfidare il presente. La partecipazione del regista nelle giornate conclusive del Festival ha avuto momenti significativi come il ricordo di Bruno Cesari (1933-2004), lo scenografo pesarese premio Oscar nel 1988 per L’ultimo Imperatore e collaboratore di alcuni dei più grandi registi contemporanei a cui è stata dedicata una piazzetta di Pesaro e l’affollato incontro con il pubblico al Teatro Sperimentale. L’evento, ripreso interamente dal regista Luca Guadagnino, per il documentario Bertolucci on Bertolucci ci restituisce un Bertolucci sorridente e disteso, nonostante la sedia a rotelle e le tredici operazioni alla schiena: “…con Io e te dal romanzo di Niccolò Ammaniti, torno al lavoro di regista”.

(di Giancalro Giraud)

Postato in Numero 94, Varie.

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