Occhio ai film D.O.C. (97)

il primo uomoIl primo uomo
Alla fine degli anni ’50, uno scrittore parigino torna nell’Algeria dove era nato e cresciuto, e che adesso si ritrova sconvolta dalla guerra di liberazione, tra attentati dei patrioti e brutale repressione francese. Nonostante la violenza del clima storico e politico, l’uomo è però destinato a compiere un percorso che è innanzitutto interiore, alla ricerca di se stesso, della propria infanzia, del padre morto nella prima guerra mondiale a un’età molto inferiore a quella che lui ha adesso: e ad affiorare è un’infanzia trascorsa nel mondo dei coloni più poveri, al fianco di una nonna dispotica e di una madre più dolce ed assente…
L’ultimo film di Gianni Amelio si ispira a Le premier homme, il libro parzialmente autobiografico che Albert Camus stava scrivendo al momento della morte, al punto che le carte furono trovate all’interno dell’auto in cui nel 1960 morì insieme al suo editore Michel Gallimard: nelle intenzioni dello scrittore, doveva essere un romanzo che apriva una nuova stagione della sua opera, ma al momento dell’incidente stradale non era ancora stato completato, e venne poi pubblicato a cura della figlia solo a metà degli anni ’90. Oltre al protagonista Jacques Gambin, spicca la presenza di Maya Sansa nel ruolo della madre da giovane: e al festival di Toronto, dove è stato presentato, il film ha vinto il premio della Fipresci, vale a dire della stampa internazionale.
Il primo uomo
(Francia – Italia 2011)
Di Gianni Amelio
con Jacques Gambin, Maya Sansa, Denis Polyades, Catherine Sola

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L’ultimo film del regista di City of God è ispirato a un classico della letteratura e del cinema: La Ronde di Arthur Schnitzler. Al centro del racconto corale, i rapporti di coppia tra le persone in un mondo globalizzato, esplorati a 360 gradi da Vienna a Parigi, da Londra a Denver. Scritto da Peter Morgan, lo sceneggiatore di The Queen e Hereafter.
360
(GB – USA, 2011)
Di Ferrando Meirelles
con Antony Hopkins, Jude Law, Rachel Weisz

17 ragazze17 ragazze
In una cittadina bretone, diciassette ragazze di un liceo prendono insieme una decisione inattesa e incomprensibile agli occhi dei compagni e degli adulti: decidono di rimanere incinte nello stesso momento.
Senza commenti e senza spiegazioni. Film sui misteri dell’adolescenza scritto e diretto dalle sorelle Delphine e Muriel Coulin, al loro esordio nel lungometraggio: ottime accoglienze alla settimana della critica dell’ultimo festival di Cannes.
17 ragazze
(Francia, 2011)
Di Delphine e Muriel Coulin
Con Louse Grinberg, Juliette Darche

pollo alle prugnePollo alle prugne
Secondo film per Marjane Satrapi, 32 anni, disegnatrice, scrittrice e regista diventata famosa qualche anno fa raccontando la sua autobiografia di ragazza iraniana in Persepolis.
Stavolta rievoca la storia di un celebre musicista che rinuncia a vivere dal momento in cui la moglie ha rotto il suo violino, togliendo così ogni significato alla sua esistenza. Dal graphic novel (2004) della stessa autrice, metafora del silenzio cui sono state costrette le voci libere del suo paese.
Pollo alle prugne
(Francia, 2011)
Di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud
Con Mathieu Amalric, Maria de Medeiros

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