Dal Tigullio alle Americhe: andata e ritorno tra cinema e cibo

Torna dal 30 novembre all’8 dicembre Cimameriche, il festival del cinema, della migrazione e del gusto che si tiene ogni anno nella Riviera di Levante. Una manifestazione, dicono gli organizzatori del circolo del cinema “Lamaca Gioconda” di Chiavari, che “valorizza le peculiarità del territorio ligure, le sue storie di migrazione, la conoscenza dei suoi patrimoni, le sue risorse eno-gastronomiche che sono espressione profonda della cultura del luogo”.

Il festival ha lo scopo di far interagire tre aspetti essenziali della storia ligure: le migrazioni di andata e ritorno, la cucina esportata/importata e contaminata, il cinema che si fa al di qua e al di là dell’oceano. Per questo collabora da anni con istituzioni come il Festival del Cinema Latino-Americano di Trieste, il Museo dell’Emigrazione Pietro Conti, il Food in Film festival, il centro Studi Cinematografici Lombardia, la Fondazione Casa America e la Mediateca Ligure, la Facoltà di Letetre dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il corso di portoghese dell’Università del Salento, oltre che con le Ambasciate delle nazioni da cui provengono i film. L’edizione 2011 avrà per tema “Destinazione: destino”, a cui si ispireranno tutti gli eventi: il calendario non è ancora pronto, ma il festival si comporrà come al solito di film in competizione, Cinemincontri, Mangià e Ammià, percorsi editoriali, eventi speciali, mostre, concerti, progetti scolastici… E rimane sempre vivo uno degli aspetti più importanti: quello di riportare a casa artisti noti oltreoceano, la cui storia e tradizione culturale riconduce però al territorio ligure. Come è accaduto col regista argentino Juan Bautista Stagnaro, ospite di Cimameriche tornato poi in questi anni per sviluppare una proficua collaborazione ligure/argentina.

Postato in Numero 95, Rassegne.

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