Non fiori ma opere di bene… – Forza Italia 97


Metodo orfeo locandinaMi è venuto in mente questo titolo ma una ragione c’è e la spiego. Premessa, questa volta non tratto di un film piccolo o medio che sia ma di una iniziativa che spero possa avere un senso. Da qualche tempo collaboro con una tv privata genovese, da tempo in precaria situazione e da qualche mese nelle mani di un nuovo gruppo: la gloriosa TeleGenova.

Non sto a parlare dei problemi enormi che si debbono affrontare per risollevare un marchio che era finito in pesanti sofferenze, intanto ci vuole molto tempo e molto lavoro e i primi segnali di un nuovo rilancio si vedranno da qui in avanti, lentamente ma si spera, costantemente; parlo piuttosto del desiderio di rilanciare una voce storica con idee possibilmente interessanti.

Il che non vuol dire necessariamente idee nuove: la pretesa di fare qualcosa di nuovo in televisione ci ha regalato alcuni dei programmi più avvilenti di sempre. Certo un po’ di gusto e qualche intuizione non guastano ma su questo vedremo.

La prima cosa a cui ho pensato assumendo il mio “incarico” è stata l’idea che film, magari visti poco, potrebbero suscitare interesse e tenere la gente seduta davanti allo schermo, il che è poi quello che conta nel nostro caso, noi non dobbiamo manipolare le menti, dobbiamo solo far passare un po’di pubblicità… Così siamo andati in cerca di accordi e posso anticiparlo, tra qualche settimana cominceremo a programmare classici, filmoni in bianco e nero, comiche, anche capolavori: sembra non interessino a nessuno e con le dovute proporzioni, te li tirano dietro…

E allora, ho pensato, e se cercassi di recuperare quei film che non sono mai usciti, alcuni oggettivamente brutti ma tanti decenti e perfino decorosi?
E via una campagna di ricerca che necessariamente è partita da Genova e dintorni: così posso annunciare che cominceremo a trasmettere, “hic et nunc” alcuni dei film più o meno recenti prodotti nelle nostre contrade, anzi per lo più autoprodotti. Cominciamo con “il Metodo Orfeo”, di Filippo Sozzi del 2008: un piccolo horror sorprendentemente gradevole, che ha raccolto qualche premio ed è stato gestito con grande professionalità e ottimo risultato tecnico da uno staff quasi integralmente genovese, a partire dal regista – sceneggiatore (con l’aiuto di Sabrina Sappa e Alessandro Gentini) , il cast artistico (Riccardo Traverso e Cecilia Nesti con l’apparizione del nostro feticcio Alberto Bergamini) , la fotografia (Sara Fenu) e produzione tra cui a braccio non me ne vogliano gli altri cito l’amico Stramaglia…

Un manipolo di ex allievi della gloriosa Sdac di Maurizio Gregorini che ha sfornato in tanti anni un buon numero di futuri professionisti o amateurs di livello come il buon Filippo. Due parole sul film, è un classico archetipo del genere, lo scrittore che assieme alla compagna affitta una casa isolata, qui all’Elba, anche se la location non viene contestualizzata, per scrivere un thriller, peccato che, come nei classici del genere, la villa sia stata luogo di una strage efferata… Il protagonista ci va apposta, convinto che la discesa in quel luogo di sofferenza aggiunga valore alla sua opera, e ovviamente se ne pentirà.

La volontà è proseguire in questa ricerca, andando anche a scovare opere più lontane nel tempo di ambiente e produzione genovese e oramai perse in qualche mensola, invisibili da tempo o addirittura da sempre: piccole rassegne di cortometraggi, film indipendenti girati rompendo i salvadanai, qualche operazione maggiormente ambiziosa che magari ha avuto poca fortuna. I contatti sono stati presi, ci sono almeno una decina di prodotti pronti, l’invito a chi mi legge è di farsi vivo, segnalarmi il suo film o il film di qualche conoscente: mi trovate a giorobbiano@gmail.com , a voi la palla, attendo con curiosità.

(di Giovanni Robbiano)

Postato in Forza Italia, Numero 97.

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