Americani a Parigi


midnight in parisIl nuovo filone turistico di Woody Allen va a colpo sicuro, e in queste settimane esce anche in Italia Midnight in Paris, il film tutto ambientato nella Parigi più mitica per gli americani: quella che parte dalle cartoline di Montmartre e del Quartiere Latino per affondare nel fascino della Lost Generation. E quindi, sotto con Hemingway e Francis Scott Fitzgerald, Gertrude Stein, Sylvia Beach e la “Shakespeare & Co” (ma quella originale era in rue de l’Odeon), tutti rivissuti nelle notti parigine da un Owen Wilson trasognato e malinconico.

Quello di Parigi è del resto uno dei miti più controversi del cinema americano, fin da quando i produttori hollywoodiani andavano in Francia a caccia di nuovi talenti, faticando poi ad imporli in patria. Parigi è capitale dell’arte e della cultura, del bon ton e dell’haute cuisine, quindi affascinante e pericolosa per l’identità statunitense. E sugli schermi americani diventa la terra della Generazione Perduta ma anche degli alberghi sporchi e dei formaggi puzzolenti, luogo che attrae e che impaurisce. Ecco qui una piccola guida sugli americani a Parigi, attraverso un pugno di film tra i più noti.

LA DONNA DI PARIGI (1923) Edna Purviance parte per Parigi, andando incontro a una vicenda a tinte melò: è il (bel) film in cui Chaplin prova il suo talento drammatico come regista puro, ma fallisce al box-office.

UN AMERICANO A PARIGI (1951) Gene Kelly è un giovane pittore bohemien in una Parigi ricostruita in studio, in un tripudio scenografico di sfondi da cartolina, omaggi pittorici, impressionisti e post… Da Vincente Minnelli, il capolavoro musical che fonda una mitologia.

L’ULTIMA VOLTA CHE VIDI PARIGI (1954) Melò strappalacrime sull’amore impossibile tra Liz Taylor e il giornalista americano Van Johnson nella Parigi dell’immediato dopoguerra. Tra gli ispiratori, anche il F.S.Fitzgerald di Babilonia rivisitata.

PARIS BLUES (1961) Jazzisti americani a Parigi: con Paul Newman, Sidney Poitier, ma soprattutto un grande Louis Armstrong.

INSIEME A PARIGI (1964) Lo sceneggiatore hollywoodiano William Holden si chiude in un appartamento parigino con la dattilografa Audrey Hepburn per scrivere il copione di un film. La Parigi sognata dal cinema nel cinema.

SCIARADA (1966) Avventure giallorosa tra Cary Grant e Audrey Hepburn, realmente girate a Parigi. Jonathan Demme ne farà un remake (The Truth About Charlie, 2002) come omaggio alla generazione Nouvelle Vague.

‘ROUND MIDNIGHT (1986) Il mito della cultura americana a Parigi attraverso il rapporto con un sassofonista be-bop alcoolizzato, giunto in Francia per mancanza di ingaggi in patria. Da Tavernier, un film-chiave sugli americani a Parigi visti dai giovani fan francesi, col grande Dexter Gordon.

MODERNS (1988) La Parigi anni ’30 della Lost Generation, che attori truccati come i veri Hemingway, Gertrude Stein, Alice Toklas & Co., ma tutto girato in Canada. Di Alan Rudolph, con Keith Carradine.

FRANTIC (1988) Un medico americano arriva a Parigi per un congresso, ma gli sparisce subito la moglie… Grande thriller simil-hitchockiano, firmato Roman Polanski, con Harrison Ford.

HENRY & JUNE (1990) L’incontro tra Henry Miller e Anais Nin nella Parigi degli anni ’30: la Francia tra le due guerre come paradiso di sesso & letteratura, vita e arte. Tanti luoghi comuni firmati Philip Kaufman, con Ferd Ward che fa Miller.

JEFFERSON IN PARIS (1995) Il lungo soggiorno parigino (1784-89) di Thomas Jefferson, futuro presidente degli Stati Uniti. Da James Ivory, il più europeo dei registi Usa, sulle radici del confronto culturale tra americani e parigini.

PRIMA DEL TRAMONTO (2004) Dieci anni dopo la notte di Vienna di “Prima dell’alba”, il giovane americano Ethan Hawke rivede la francesina Julie Delpy. Dove? Ovviamente, alla Shakespeare & Co., passeggiando poi per le strade parigine.

IO VI TROVERO’ (2005) Liam Neeson si fionda a Parigi per ritrovare la figlia rapita da una gang di albanesi: promette di ucciderli tutti e mantiene la parola. Action “scandaloso”, condotto a ritmo furibondo: moralisti e schizzonsi indignati. Di Pierre Morel, padrino l’astuto Besson.

Postato in Numero 95, Varie.

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