Noi credevamo, voi credevate, essi non credevano

Come va il cinema italiano? Male, malissimo. Anzi, no. Contrordine: sta andando benissimo. L’ondata di film presentati in pompa magna alla Mostra di Venezia è stata accolta così così nelle sale, i tagli economici facevano temere il peggio, ma proprio quando si pensava al disastro è saltato fuori il caso di Noi credevamo.

Distribuito in appena trenta copie da chi evidentemente non ci credeva affatto, il film di Martone è stato poi un successo di pubblico, dimostrando che gli spettatori ragionano e si muovono con la propria testa, mettendo a tacere chi già sentenziava a suon di slogan e luoghi comuni. Nel frattempo, sono iniziati i grandi risultati sul versante cosiddetto commerciale: a cominciare da Benvenuti al sud, secondo incasso assoluto dell’annata subito dopo Avatar. Autori, produttori ed esercenti protestano, e a ragione, anche perché guardano al futuro, ma nel frattempo il cinema italiano sta vivendo nelle sale un piccolo momento d’oro. E su FilmDoc cominciamo da questo numero una serie di interventi per chiederci su chi e cosa bisogna contare per il cinema italiano prossimo venturo. Quali autori? Quali film? Quali tendenze? Quali idee, soprattutto. Si comincia con Morando Morandini, che non è solo l’autore del Dizionario, ma è uno abituato a schierarsi da sempre per il cinema in cui crede. E all’interno troverete anche una nuova rubrica, che Giovanni Robbiano ha scherzosamente intitolato Forza Italia: uno spazio in cui segnalare film italiani che sono stati distribuiti poco e male, o che addirittura sono ancora in attesa di distribuzione. Ricordando che anche qui in Liguria ci sono tanti giovani autori che sono arrivati al lungometraggio, ma che faticano poi a farlo uscire in sala.

(di Renato Venturelli)

Postato in Numero 91, Una voce per il cinema.

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